Pineta di Fiaiano
Via Montagna, 73, 80077 Ischia NA, Italia
La Pineta di Fiaiano
La Pineta di Fiaiano è la più grande Pineta dell'Isola: i pini, stupendi come un popolo di titani in un mondo che sembra appartenere solo ad essi ed alla terra che li ha generati e li nutre, svettavo verso il cielo in cui si stagliano, abbracciando l'azzurro, sfidando con le loro chiome le nuvole per perdersi nel sole.
E' tanto dolce, dalla piazzetta che ne è il fulcro naturale, perdersi nei viottoli d'erba folta, tra balsami selvatici, abbracciare un albero - un pino, un castagno, chissa! - e sentire il silenzio.
C'è voluttà nel perdersi tra sussurri di ombre e ombre di sussurri.
Ogni cosa si allontana, ogni fruscio racconta come una fiaba l'amarezza della vita.
I pini nel vento fanno sentire fremiti lontani e immergendosi nel verde e nel silenzio si gode un mormorio ed un canto che riporta nel passato.
Un mare di verde sconfinato che ben sposa la tranquillità sognante del mondo reale che sembra essere tanto lontano, anche se del tutto particolare: casette allineate una dopo l'altra, lungo i bordi della stradina, anch'esse disperse ed annegate nel verde. Hanno tutte un'aria dimessa nel bianco sgretolato delle facciate; sui tetti sventolano colorati indumenti. Sembra tutto irreale.
Quei pini, quei castagni, nati nel cratere, sembrano portare nel cielo azzurro il canto verde e l'ardore della terra richiamando l'infinito.
Ma l'occhio, mentre in visitatore si immerge nella Pineta, gode di uno spettacolo unico al mondo:il verde dell'Isola, le case aggrappate al declivio, il Castello, il marre verde e sullo sfondo l'isolotto di Vivara e ancora più lontano la costa partenopea.
La Pineta di Fiaiano è la più grande Pineta dell'Isola: i pini, stupendi come un popolo di titani in un mondo che sembra appartenere solo ad essi ed alla terra che li ha generati e li nutre, svettavo verso il cielo in cui si stagliano, abbracciando l'azzurro, sfidando con le loro chiome le nuvole per perdersi nel sole.
E' tanto dolce, dalla piazzetta che ne è il fulcro naturale, perdersi nei viottoli d'erba folta, tra balsami selvatici, abbracciare un albero - un pino, un castagno, chissa! - e sentire il silenzio.
C'è voluttà nel perdersi tra sussurri di ombre e ombre di sussurri.
Ogni cosa si allontana, ogni fruscio racconta come una fiaba l'amarezza della vita.
I pini nel vento fanno sentire fremiti lontani e immergendosi nel verde e nel silenzio si gode un mormorio ed un canto che riporta nel passato.
Un mare di verde sconfinato che ben sposa la tranquillità sognante del mondo reale che sembra essere tanto lontano, anche se del tutto particolare: casette allineate una dopo l'altra, lungo i bordi della stradina, anch'esse disperse ed annegate nel verde. Hanno tutte un'aria dimessa nel bianco sgretolato delle facciate; sui tetti sventolano colorati indumenti. Sembra tutto irreale.
Quei pini, quei castagni, nati nel cratere, sembrano portare nel cielo azzurro il canto verde e l'ardore della terra richiamando l'infinito.
Ma l'occhio, mentre in visitatore si immerge nella Pineta, gode di uno spettacolo unico al mondo:il verde dell'Isola, le case aggrappate al declivio, il Castello, il marre verde e sullo sfondo l'isolotto di Vivara e ancora più lontano la costa partenopea.